Streghe

 
 
 
 
Nel mondo occidentale odierno il nostro concetto di strega, ammesso che ce ne sia uno, è probabilmente poco più di un vago amalgama fra le streghe del Macbeth e le vecchie mangiabambini che dimorano nelle foreste delle favole dei fratelli Grimm o le megere dal naso a becco che portano cappelli a pan di zucchero e cavalcano manici di scopa che i bambini affermano di vedere la vigilia di Ognissanti.
 

Noi ci raffiguriamo una strega intenta a lanciare maledizioni ai suoi nemici, a rimestare in un calderone pezzi di animali immondi, a ballare al chiaro di luna sulla cima di una montagna battuta dal vento. In breve, se dovessimo riassumere in poche parole tutte le nostre idee sulle streghe, giungeremmo probabilmente a una descrizione come la seguente:
"Una strega è colei che essendo illusa da un patto con il diavolo tramite una sua persuasione, sua ispirazione e suoi raggiri ritiene di poter architettare, vuoi col pensiero vuoi con imprecazioni, ogni specie di cose malvage, quali scuotere l'aria con tuoni e fulmini, provocare grandine e tempeste, spostare in un altro luogo grano verde o alberi, farsi trasportare del suo demone familiare su qualche montagna remota, in brevissimo spazio di tempo, e talvolta volare su un bastone o un forcone, o altro strumento, e trascorrere tutta la notte successiva col suo beneamato giocando, scherzando,banchettando, danzando, amoreggiando, abbandonandosi ad altri diversi piaceri demoniaci e trastulli lascivi, ostentando mille simili mostruosi inganni."
Questo periodo uscito dalla penna di un avvocato inglese del XVI secolo, William West, sembra riassumere in un modo piuttosto definitivo la strega e la mette in particolare rilievo, a lega diretta con il demonio. 
 
 
Oggi non è più così. I giornali moderni, per esempio, quando tirano fuori una storia di streghe, trattano la stregoneria e la magia nera come termini sinonimi, con poco o nessun riferimento a Satana. Evidentemente il vocabolo strega ha perduto oggi gran parte del suo contenuto ed è tornato alla più antica intercambiabilità precristiana con parole come fattucchiera o maga. Ma la strega non è sinonimo solo di malvagità come possiamo vedere in questo episodio:
Nel 1963 una vecchia settantaduenne di nome Marie Moreau fu accusata di servirsi della stregoneria per azioni malvagie; la donna respinse l'accusa asserendo di non aver mai compiuto atti di malvagità, anzi le sue opere tra l'altro molto richieste comportavano soltanto buone azioni, come guarire le bestie e persone ammalate, togliere maledizioni da campi, scuderie, bestiame ecc.
In genere le streghe ree confesse di cui si parla oggi affermano di essere dalla parte del bene, come Sybil Leek, presidentessa di un gruppo inglese accentrato nel New Forest, che nel 1964 dichiarò al Daily Express: "Io sono una strega Bianca, e provvengo da una lunga prosapia di streghe bianche che esistono unicamente per operare il bene".
E' di estrema utilità giudicare le streghe bianche come una diramazione dal fiume centrale della stregoneria, ne possono essere semplicemente classificate come fattucchiere poiché, pur usando molte delle tecniche della fattucchieria, le loro attività hanno una notevole rassomiglianza con le cerimonie quasi religiose delle streghe. Sicchè non sono nè semplicemente fattucchiere,nè sataniste, ne cristiane. (Esse sostengono di essere le eredi di una tradizione pagana anteriore ad ogni religione conosciuta o quasi).
Le streghe contemporanee considerano il loro operato come una forma seria di culto religioso mirante a condurre i membri lungo un sentiero dove dovrebbero esservi fuoco ed energia, illuminazione e liberazione.
Nella nostra era di relatività morale e con il crescente rispetto per l'irrazionale, sia come occasione che come fonte di attività psichica, i tentativi delle streghe per ottenere il raggiungimento dell'autotrascendenza dovrebbero essere visti perlomeno come una ricerca scientifica, l'introspezione, il timore religioso.
 
 
 
 
 
Claudio Cthulhu
 
 
 
Suspiria (D. Argento, 1977)
Inferno (D. Argento, 1980)
The Blair Witch project (E. Sanchez e D.Myrick, 1999)