Vampirismo

 
 
Se il lupo mannaro è parente stretto delle streghe, il vampiro è imparentato da vicino con i fantasmi. I vampiri sono per lo più cadaveri (morti viventi) che si levano dalla tomba a succhiare il sangue dei vivi.
La leggenda dei vampiri non è né antica né diffusa come quella del lupo mannaro o di altri animali consimili, la leggenda del vampiro si sviluppò nella forma che noi conosciamo intorno ai secoli XVI e XVII  principalmente nella penisola balcanica e nelle regioni confinanti. 
Lo stesso vocabolo vampiro è di origina Slava, Montague Summers ci dice che esiste una parola magiara vampir che trova strette varianti in russo, ceco, polacco e ungherese. Il vocabolo entrò nella lingua inglese soltanto nel 1734, gli anni intorno al 1730 furono un periodo di grande attività vampiresca nei Balcani e senza dubbio qualche viaggiatore inglese ne intese parlare e pubblicò alcuni racconti sull'argomento. 
Il vampiro acquistò il proprio posto nella narrativa durante l'inflazione di storie dell'orrore che imperversarono nel XIX secolo.

Persino grandi nomi letterati furono attirati dai racconti vampireschi, e tra questi Goethe, Gauthier e Baudelaire. All'altro capo della bilancia c'erano gli orridi da un penny di larghissima vendita come Varney il vampiro di Thomas Prest (1947).
 
Ma a dominare il mercato vampiresco fu il Dracula di Bram Stoker, pubblicato nel 1897. Il biografo di Stoker assicura che l'idea di scrivere un libro su un vampiro la ebbe durante un sogno (così come Stevenson concepì il dottor Jekyll e Mister Hyde e Mary Shelley Frankenstein). 
Nel folklore i vampiri indossano di solito le loro vesti funerarie, un sudario, oppure un lenzuolo svolazzante. Il motivo di ciò e che i vampiri si levano dalla tomba per andare in cerca di cibo e vi ritornano quando sono sazi. Per lo più il vampiro deve rientrare nel suo feretro prima dell'alba (sebbene in qualche località balcanica circolino leggende di vampiri che vagano anche nelle ore diurne). 
Del resto non si ha quasi mai notizia che la luce del giorno causi ad un vampiro un vero e proprio danno, a quanto pare più semplicemente è una regola che un vampiro possa agire soltanto di notte.
Le leggende sono di solito piuttosto vaghe su come il cadavere esca dalla tomaba ed entri in case sprangate per assalire la gente, perchè un cadavere è un oggetto materiale  non un fantasma che può passare attraverso i muri. Bisogna accontentarsi di accettare che tra i poteri magici di un vampiro vi sia la possibilità di passare attraverso la materia, o perlomeno attraverso fessure piccolissime. 
Possiamo dire che il  vampiro è un essere soprannaturale tornato dal regno dei trapassati e contemporaneamente una creatura materiale con attributi non materiali che comprendono,oltre al potere di passare per anguste fessure, l'incapacità di gettare ombra o di essere riflessa in uno specchio. 
Forse, dunque, questa materialità esiste nelle antiche leggende su un piano contemporaneo simbolico e concreto. 
In molti racconti i vampiri hanno la capacità di comandare animali distruttori e nocivi ed hanno anche poteri ipnotici, possono gettare le vittime in un sonno simile a trance, cosicchè si destano, indebolite e anemiche, senza rendersi conto di ciò che è loro accaduto. 
Occasionalmente in alcune antiche leggende romene si crede che i vampiri possiedano il dono di metamorfosi e riescano a trasformarsi in animali, infatti sempre in Romania alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX ci si imbatte in racconti in cui il vampiro si trasforma in pipistrello.

Tutti i poteri e le attività del vampiro sono rivolti esclusivamente a un unico scopo, soddisfare la sua sete di sangue umano, il vampiro acquista vitalità e forza dal sangue che è per tradizione il fluido datore di vita per eccellenza.

 

In alcune leggende popolari i vampiri avevano uno scopo secondario: l'appagamento sessuale. Il bacio con il mostro sulla gola aveva un sufficiente contenuto erotico e altre forme di sessualità erano omesse dai narratori i quali per altro aggiungevano che i vampiri, di solito, tornando dalla morte, si recavano per prima cosa a far visita ai propri cari.

Si credeva che uomini e donne diventassero vampiri in vari modi, per lo più magici e automatici, di rado per mezzo di un patto con il demonio. Il modo più frequentemente citato per diventare vampiro consiste nel morire in peccato, senza la benedizione della Chiesa e per tanto senza speranza di redenzione.

Molte leggende slave asseriscono che un uomo di malvagità fuori dal comune diventa un vampiro come per una specie di castigo, allo stesso modo in cui altrove si crede che i malvagi siano talvolta puniti e costretti a vagare per la terra come fantasmi senza trovar riposo. 

 

 

Durante la caccia al vampiro, se questa richiedeva un certo tempo, c'erano vari modi sicuri per proteggersi contro i suoi malefici. Si poteva portare un crocifisso al collo poichè il vampiro, essendo malvagio anche se non direttamente alleato con il diavolo, teme ogni cosa sacra, compresa l'acqua benedetta e le reliquie. 

Si poteva circondare porte e finestre con biancospino (chiaro nesso alla corona di spine) o meglio ancora si poteva appendere dell'aglio. Ma il modo migliore consisteva nel rintracciarlo nella sua tomba e, durante il giorno, pugnalarlo mediante un paletto di legno conficcato nel cuore del vampiro; fatto questo il corpo rapidamente si sarebbe decomposto oppure, se il vampiro fosse stato molto vecchio, si sarebbe polverizzato. Il paletto è un "inchiodamento" concreto del cadavere materiale per costringerlo a restare nella tomba, ma deve anche essere un inchiodamento simbolico, perchè un essere che può filtrare attraverso due metri di terra solida non può essere trattenuto da un corto pezzo di legno se non entra in gioco un pò di magia.

Una base più plausibile per le credenze vampiresche la si può ritrovare in un antico atteggiamento primitivo nei riguardi dei morti, Freud discute questo atteggiamneto in "Totem e tabù", mettendo in rilievo che durante stadi posteriori di sviluppo l'uomo antico attribuiva malevolenza solo a quei morti che avevano motivo di provare rancore, e naturalmente la privazione della vita è simboleggiata dalla privazione del sangue che è il fluido vitale. 

Cosicchè si potrebbe dire che questa antica credenza si alterò e mutò sotto le aggiunte del folklore e le condizioni magiche per le quali un morto risorge e va in cerca di sangue, ed ecco come nacque il mito del vampiro.

 

 

 

 

 

Claudio Cthulhu

 

 

  • Dracula di Bram Stoker (F. F. Coppola, 1992)
  • Dracula (T. Browning, 1931)
  • Nosferatu il vampiro (F. W. Murnau, 1922)
  • Intervista col vampiro (N. Jordan, 1994)