La saponificatrice di Correggio

"Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi...''

(Serafina Marano, madre di Leonarda)

 

 
Nome: Leonarda Cianciulli
 
 
Dati anagrafici: Nasce a Montella, in provincia di Avellino, il 14 aprile 1894, ultima di sei figli. Si dice che la madre Serafina, affascinante ragazza del luogo, rimase incinta di Leonarda in seguito ad una violenza perpetrata dal giovane Mariano Cianciulli, allevatore di bestiame. La piccola Leonarda cresce tra l'indifferenza della madre e degli altri fratelli, tanto da isolarsi sempre di più dalla sua famiglia creando amici immaginari con i quali trascorrere le giornate.
Tutto ciò che sappiamo, attendibile o meno, proviene dai memoriali che la donna (che aveva solo la terza elementare) scrisse in carcere. Dopo un'adolescenza turbolenta e audace, Leonarda disubbidisce ai genitori rifiutando di sposare l'uomo che avevano scelto per lei, maritandosi invece con tal Raffaele Pansardi. 
La madre, rabbiosa, maledirà la figlia e la sua prole. 
 
 
Modus Operandi: La Cianciulli, che conosceva molto bene le sue vittime, attirava le sventurate in casa sua con la promessa di fargli cambiare vita.
Queste infatti erano donne sole e senza parenti, vitime ideali a cui estorcere tutti i beni tramite procure che loro stesse firmavano un attimo prima di essere massacrate a colpi d'ascia. 
 
 
Vittime accertate: 3
 
 
Soprannome: La saponificatrice deve il suo soprannome, ma anche la sua fama, al raccapricciante modo di disfarsi dei cadaveri che sembra aver attuato in almeno un'occasione. Dopo aver smembrato il corpo con l'accetta della legna, Leonarda inseriva i pezzi nel suo calderone da fattucchiera, aggiungeva acqua di colonia e lasciava che il tutto bollisse per delle ore, ricavandone profumate saponette che regalava alle amiche.
Le ossa triturate finivano nella farina dei dolci che lei stessa consumava, il sangue nei pasticcini.
 
 
 
Condanna: 3 anni di manicomio criminale + 30 di carcere (che però sconterà in manicomio)
 
 
Cinema: La storia di Leonarda ha ispirato il film Gran bollito di Mauro Bolognini del 1977, con Shelley Winters, Renato Pozzetto e Max Von Sydow.