Gert Steinheimer (2010)

 

 

In Germania, più precisamente nei pressi del circondario di Brisgovia - Alta Foresta Nera (nel sud/ovest del paese), due coppie di amici decidono di affittare una sperduta baita nella Foresta Nera per allontanarsi dal caos e dall'inquinamento cittadino.

La casa, disabitata da anni, è piuttosto in buono stato, così i quattro prendono alloggio e cominciano ad organizzare la loro vacanza relax, senza cellulari (la zona non è coperta dalla rete e ogni contatto con l'esterno risulta assai difficoltoso) e senza tv.

I ragazzi però, desiderosi di vedere almeno la partita di calcio alla tv, rinvengono un vecchio televisore in una stanza chiusa a chiave e decidono di portarlo in casa, nonostante le proteste delle loro compagne...

Scialbo, privo di idee, spento come il televisore che Mike e Jurgen cercano di far funzionare e che sarà l'inizio di tutti i loro problemi: ecco come ci appare questo Black Forest, un'accozzaglia di scopiazzature senza senso attraverso le quali sarà possibile riconoscere film come The Ring, Poltergeist, addirittura Shining.. Insomma un b-movie di origine germanica di cui si poteva benissimo fare a meno che miscela a casaccio idee ben più illustri e rispettabili.

Gli interpreti, monoespressivi, non riescono a trasmetterci quasi nulla, salvo un profondo senso di rabbia e frustrazione per una pellicola che prende il meglio dagli altri film e ne fa il suo baluardo, come se questo bastasse a farci sopportare i 79 minuti di durata della medesima senza provare un forte attacco di narcolessia.

Segnaliamo questo maldestro tentativo del regista tedesco unicamente per gli impareggiabili paesaggi della Foresta Nera, uno dei patrimoni naturalistici più affascinanti dell'Europa e, senza dubbio, una delle foreste più inquietanti al mondo.

 

 

 

 

Phenomena