(1987)

 

 
Paul Sheldon è un famoso scrittore di talento che però, come spesso accade, deve la sua fortuna al fatto di essere sceso a compromessi con la vita ed essere rimasto legato ad una serie di romanzi rosa per donne di mezza età soltanto per fare quattrini.
L'eroina di questi scollacciati racconti per casalinghe MOLTO disperate è Misery, impavida avventuriera divisa tra due uomini, che però il suo autore ha deciso di eliminare nell'ultimo libro della saga per dedicarsi a romanzi più rispettabili e poter crescere in ambito professionale.
Infatti, dopo aver completato la sua ultima fatica letteraria rintanato in uno splendido hotel tra le montagne del Colorado, il nostro protagonista decide di partire immediatamente con il manoscritto sottobraccio, ignorando che una bufera di neve è diretta proprio nella sua direzione.
Perso il controllo dell'auto a causa delle condizioni metereologiche estreme, Paul finisce fuori strada e perde conoscenza.
Il caso vuole che quella non sia la sua ora, poichè qualcuno lo estrae dalla macchina semisepolta dalla neve e lo trascina via dopo avergli praticato i principali fondamenti della rianimazione cardiopolmonare.
Qualche giorno dopo Paul riemerge dal coma e si ritrova, con sua enorme sorpresa, disteso in un letto di una casa a lui estranea.
La sua salvatrice è una donna di nome Anne Wilkes, che si presenta come la sua ''fan numero uno'', dichiarando di possedere e aver letto tutti i libri della serie di Misery tranne l'ultimo (quello in cui Misery muore).
Ovviamente Paul chiede alla donna come mai non si trova in ospedale dal momento che le sue gambe sono seriamente fratturate e ha perso conoscenza per svariati giorni, ma Annie si giustifica spiegando che la bufera ha interrotto sia le linee telefoniche che la strada per il paese e che la sua casa era l'unico posto sicuro in cui poterlo momentaneamente ''ricoverare''.
E poi, Anne Wilkes è un'infermiera! 
Nei primi giorni del suo soggiorno nella dimora Wilkes, Paul si sente quasi confortato, nonostante l'acuto dolore provocato dalle ferite riportate gli abbia fatto sviluppare una forte dipendenza da novocaina, antidolorifico che Anne gli somministra ogni 6 ore e di cui lui, involontariamente, finisce per diventare schiavo.
Successivamente, nei brevi momenti di lucidità, lo scrittore comincerà a rendersi conto che la sua salvatrice non è altri che la sua carceriera, non ha mai chiamato l'ospedale e lo trattiene lì approfittando delle sue pessime condizioni fisiche. Annie, che lo riempie di premure, non tarderà a manifestare il suo essere autoritaria e psicolabile, alternando le cure amorevoli di una madre ad insensati scatti di nervi sempre più violenti.
 
 
Annie è anche molto sola, fattore che ha acutizzato la sua instabilità e amplificato enormemente il potenziale distruttivo.
Il più totale isolamento circonda la casa e un'interminabile tempesta di ghiaccio e neve rendono impossibile ogni via di fuga; quando Paul volge lo sguardo alla finestra può vedere solo una gelida trappola mortale.
Eppure, in questo meraviglioso libro di un ispiratissimo King, ritroviamo un eroe, un uomo che lotta e sa far funzionare il cervello anche quando questo è ottenebrato dalle droghe e dalla paura.
Perchè lo si intuisce fin dal principio, Anne Wilkes può provocare dolore e sofferenza, ed è la stessa mano che ti nutre, ti cura e ti lava, una mano che non riuscirai mai a prevedere se colpirà o no, un terrore costante che non ti abbandona mai, neanche nei sogni.
E cosa dire di quando, tronfante, Annie rincasa con il libro de ''Il figlio di Misery'', in cui la protagonista muore di parto tra atroci sofferenze? 
Abbiamo accennato all'isolamento di Annie, alla sua solitudine ormai decennale, un universo chiuso e maleodorante, putrido di rancori e follia repressa, in cui l'unico sfogo mentale è rappresentato da una discutibile eroina di carta stampata che, anno dopo anno, è riuscita a penetrare nella mente di un'ex infermiera pazza e pericolosa. Ma cosa succede quando questo effimero punto di riferimento viene a mancare in una mente folle?
Leggere Misery porta in una dimensione terribile, trascina morbosamente la curiosità del lettore di pagina in pagina, di capitolo in capitolo, illudendolo di poter essere più furbo di Annie, che sicuramente è pazza ma sa il fatto suo ed è piuttosto difficile da ingannare. 
King, che per scriverlo intervistò molti infermieri professionisti per cercare di ritrarre al meglio il mestiere di Annie, è molto abile nello smarrirci e intrappolarci, sensazioni che nell'horror non dovrebbero venire a mancare.
E' davvero una trappola mortale ed affilata come un rasoio, questa Annie.
 
 
 
 
 
Testo di Phenomena
Immagini tratte dal film ''Misery non deve morire'' di Rob Reiner (1990)