(1973)

 

 

Capolavoro indiscusso e pietra miliare del genere horror tratto dal romanzo di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura del film diretta poi da Friedkin. Il film ha avuto un successo clamoroso anche se ci furono seri problemi di censura, legati probabilmente alle implicazioni religiose del film.

La vicenda ha inizio in un scavo archeologico nella città di Ninive, in Iraq, dove viene dissotterrata una strana statuetta che rappresenta il volto del demone del deserto Pazuzu.

L' archeologo che la trova è Padre Lankaster Merrin (Max Von Sydow) un anziano sacerdote cattolico, il quale, al ritovamento della reliquia, rimane estremamente turbato.

Ci spostiamo negli USA, a Georgetown, dove vivono momentaneamente per via delle riprese di un film l’attrice Chris MacNeil (Ellen Burstyn) e la figlia dodicenne Regan (Linda Blair).

Nello scantinato della casa Regan trova una tavola ouija ed in inizia a giocarci. Con suo stupore qualcuno risponde alle sue domande manifestandosi come Capitan Gaio, ma in realtà dietro a quel nome innocente si cela qualcosa di più temibile. Nei giorni a seguire la dolce Regan comincia a comportarsi in modo ancor più strano, man mano che passa il tempo i suoi atteggiamenti peggiorano manifestandosi a volte anche in maniera violenta.

La madre, preoccupata, si rivolge ad una serie di medici specialisti e psichiatri, ma tra innumerevoli analisi e medicine varie la strana situazione di Regan non accenna a migliorare. Più tardi i medici arrivano alla conclusione che i suoi mali non sono di natura corporea, ma, ipotizzano, di natura spirituale. 

Chris decide di rivolgersi ad un giovane gesuita greco esperto in psichiatria, Damien Karras. L’uomo inizialmente incontrerà Regan come psichiatra, ma quando ella comincia a parlare in varie lingue, decide di rivolgersi ai propri superiori chiedendo l’autorizzazione per un esorcismo. Il rettore decide di chiamare Padre Lankaster Merrin, esorcista più esperto ritornato dagli scavi in Iraq. 

L’esorcismo si presenta subito molto difficile, in quanto padre Merrin comprende immediatamente chi si cela dentro Regan, colui che ha conosciuto durante i suoi scavi a Ninive, il demone del deserto Pazuzu. 

L'esorcista è un capolavoro irripetibile nel suo genere, le tematiche sono complesse ma il regista le affronta in maniera sicura e precisa, peccando a volte di esagerazione negli effetti e puntando su forti immagini e su un'atmosfera angosciante, ma è proprio questo che da allo spettatore quel senso di terrore estremo dell'inverosimile.

Tratto dal romanzo di William Peter Blatty e ispirato ad un caso di esorcismo di cui si era sentito parlare nel Maryland nel 1949 la pellicola ebbe un grande successo, sbaragliando al botteghino tutti gli altri film in distribuzione.

I protagonisti infine forniscono alla vicenda la più completa pienezza, dalla piccola e angelica Linda Blair all’ottima Ellen Burstyn nei panni della mamma attrice, donna atea ma amorevole e di successo, che mostrerà sul suo volto i segni della disperazione fino a rifugiarsi nella sconosciuta fede. 

Sorprendente anche il personaggio di Padre Karras, psichiatra nel collegio gesuita, ma è proprio lui, in seguito alla morte della madre, ad essere vittima della sua stessa esistenza priva ormai di significato. A completare il tutto un magistrale  Max Von Sydow, anziano sacerdote che anche se malato di cuore non si sottrae allo scontro con il suo vecchio nemico. 

La ragione quindi del successo della pellicola e della sua capacità di terrorizzare ancora lo spettatore dopo anni, va forse riscontrata nell’aver sondato le paure più recondite dell’uomo e l'assenza di una spiegazione logica di fronte all'incomprensibile.

 

Curiosità varie:

Durante le riprese del film Ellen Burstyn (mamma di Regan) ha subito un infortunio a livello spinale nella scena in cui viene spinta verso la porta con troppa forza e cade a terra sbattendo il coccige. Questi dolori la tormentarono per tutte le riprese del film.

Per ricreare la scena del freddo nella stanza di Regan visto che le temperature erano alte, Il regista installò degli enormi refrigeratori per portare la temperatura a 3-4 gradi sotto lo zero.

Il giovane prete che alla fine del film da l'estrema unzione a padre Karras era un vere prete cattolico, il  reverendo William O’Malley.

Per ricreare la scena in cui Regan rigetta con forza su padre Karras  gli fu nascosta in una guancia della maschera un tubo collegato ad una macchina ad aria compressa.

Nove persone, tutte legate direttamente o indirettamente al film morirono durante le riprese, tra queste il fratello di Max Von Sydow, la nonna di Linda Blair, il figlio appena nato di un tecnico e l'addetto alla refrigerazione del set.

Inoltre, dopo due giorni di riprese, scoppiò un incendio che causò danni per migliaia di dollari e ritardi nelle riprese. L'unica parte del set che non venne danneggiata dal fuoco fu la cameretta di Regan.

 

 

 

 

Claudio Cthulhu