(1982)

 

 

La famiglia Freelings è la classica famiglia americana felice: tre figli, un cane, una deliziosa villetta con giardino e una piscina in via di costruzione che sembrerebbe rendere ancora più perfetta la loro esistenza serena e senza imprevisti.

La cittadina, che ci ricorda spudoratamente quella del piccolo Elliot di E.T. (storico successo del giugno dello stesso anno firmato da Spielberg, qui autore e produttore dietro le quinte ma non regista), si chiama Cuesta Verde, ed è lo stesso signor Freelings, agente immobiliare di successo, ad occuparsi della vendita degli immobili della sua zona, cercando sempre di dare il massimo sul lavoro come nella vita privata.

Sua moglie Diane, madre attenta e premurosa, si occupa della casa e dell'educazione dei figli, la più grande dei quali, Dana, è un'adolescente irrequieta, mentre gli altri due sono ancora dei bambini e perciò dividono la camera da letto e di tanto in tanto bisticciano come tutti i fratelli. I loro nomi sono Robbie e la piccola Carol Anne, di soli 5 anni.

Sembrerebbe che niente possa turbare la felicità di questa allegra famigliola, per i primi 15 minuti di girato non succede praticamente nulla, tranne la morte repentina e poco chiara del canarino della piccola Carol Anne, seppellito con tutti gli onori in giardino dentro una scatala di sigari.

Ma quella stessa notte, complice un brutto temporale e la sinistra presenza di un albero secolare al di fuori della stanza dei bambini che terrorizza Robbie, i due piccoli di casa decidono di andare a dormire sotto le coperte di mamma e papà, abbandonandosi al sonno ormai  sereni e rassicurati.

Quando l'intera famiglia è ormai placidamente addormentata ed in tv è terminato anche il segnale di ''fine trasmissioni'' accompagnato dall' inno americano, Carol Anne si sveglia e si dirige verso l'apparecchio ancora acceso che ormai riproduce soltanto un distorto effetto nebbia ed alcuni rumori di fondo.

Tendendo la piccola mano verso lo schermo e chiaramente in ascolto di qualcosa di misterioso, Carol Anne vede uscire dal monitor del vapore che si addensa in forma d' artiglio e  che sembra volerla afferrare, ma che invece si scaglia contro la parete provocando anche un terremoto piuttosto violento che sveglia i genitori ed il fratello dal loro sonno, scuotendo il letto energicamente.

La bambina, rivolgendosi ai genitori, esclama: "Sono arrivati!".

L'indomani, come nei giorni a venire, saranno molte le manifestazioni soprannaturali che getteranno la famiglia nella confusione, anche se inizialmente Steve e Diane, da buoni ex figli dei fiori con tanto di spinello e mentalità aperta, troveranno divertente la nuova ''situazione'', tanto da prenderla quasi come un gioco.

Molti oggetti cominciano a spostarsi da soli, sedie che un attimo prima erano lontane dal tavolo vengono ritrovate in bilico l'una sull'altra, il cane abbaia a delle presenze invisibili e Diane individua perfino dei punti della casa in cui, se vi si transita, si viene spostati poco più in là da una forza invisibile. 

Ma i Freelings cambieranno rapidamente idea dopo un fatto a dir poco allucinante che sconvolgerà il loro nucleo famigliare costringendoli a chiedere aiuto ad una parapsicologa e al suo staff. Questi, dopo accurate indagini con sofisticate apparecchiature, informeranno la famiglia che la casa è infestata dai poltergeist (termine tedesco che indica spiriti rumorosi, chiassosi), presenze che si manifestano in modo palese e dinamico, spostando oggetti e addirittura persone.

 

CURIOSITA'

Tralasciando il resto della trama che spero vogliate scoprire da soli, vorrei invece soffermarmi su tutto il macabro sudario che questo film si porta dietro da 30 anni, sforzandomi di mantenere una certa obiettività.

Poltergeist è in realtà una trilogia composta dal capostipite in questione, Poltergeist II e Poltergeist III.

Sarebbe stato molto probabile, se non addirittura certo, che ne fosse uscito anche un quarto, se non fosse stato per la sequenza di morti  che decimarono il cast di questo film, bambini compresi, i quali persero la vita nei modi più assurdi, compresa la piccola protagonista che non riuscì neanche a terminare le riprese del terzo film.

La prima a morire fu Dominique Dunne, che nel film è la sorella maggiore, Dana. L'attrice fu strangolata dal fidanzato che non voleva essere respinto. Morirà in ospedale il 4 novembre 1982, poco dopo la fine delle riprese di Poltergeist.

Altri due attori che avevano lavorato al film moriranno colpiti da gravi malattie nel 1985 e nel 1987, portanto la conta dei morti a 3.

Ma il fatto più sconcertante fu la scomparsa della piccola Heather O' Rourke, la bellissima bambina che interpretò Carol Anne nel film.

Durante la lavorazione del terzo capitolo della saga fu colpita da malore e trasportata d'urgenza in ospedale, dove morì per un'occlusione intestinale causata dal morbo di Crohn, spietata malattia che aggredisce l'apparato gastrointestinale provocando spasmodici dolori all'addome.

Nel corso degli anni si è favoleggiato molto su questa vicenda, i più fantasiosi interpretano questa catena di nefasti eventi come una punizione per aver voluto portare sul grande schermo una storia di spiriti maligni e presenze occulte, nonostante il film sia piuttosto edulcorato nelle scene splatter e abbia acquisito più tono fantasy che horror.

Nel 2002 l'attrice Jobeth Williams, ovvero la sig.a Freelings, ha dichiarato che sul set si usarano, al posto di quelli di plastica, autentici scheletri umani, avvalorando le ipotesi del film maledetto e di tutti coloro cui piace pensare ad una fantomatica ''Maledizione di Poltergeist''.

 

 

 

 

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