David Fincher, 1992

 

I sopravvissuti del capitolo precedente ossia il tenente Ripley, Newt, il caporale Hicks e Bishop si trovano in ipersonno a bordo dell'astronave Sulaco che li sta riconducendo finalmente sulla Terra, quando qualcosa non va per il verso giusto. Un corto circuito costringe il sistema d'emergenza a tentare un atterraggio di fortuna sul pianeta Fiorina 161, dove le capsule contenenti i tre e l'androide vengono espulse precipitosamente a bordo di una navetta.

Su questo pianeta apparentemente inospitale è presente una mastodontica colonia penale nella quale scontano la loro pena 25 detenuti estremamente religiosi e fanatici, tutti accomunati dal cromosoma XYY, indice di estrema violenza ed inclinazione all'omicidio e allo stupro.

Al suo risveglio nell'infermeria della prigione, Ripley scopre che tutti i suoi compagni di viaggio sono morti, mentre l'androide Bishop è praticamente inutilizzabile. Condotta presso la navetta però scorge tracce di bruciature da acido nei pressi delle capsule criogeniche e chiede quindi a Clemens, il dottore della colonia, di poter esaminare il corpo di Newt, sospettando che uno xenomorfo si sia introdotto a bordo della Sulaco fin sul pianeta Fiorina 161. 

Gli esami danno esito negativo, la bambina è morta affogata nel liquido criogenico.

Ripley, che teme di non essere creduta, mente al personale dicendo che sospetta di una posssibile  epidemia di colera e che occorre cremare i corpi di Hicks e di Newt per scongiurare ogni possibile contagio all'interno della colonia.

Nonostante questo però la donna non è ancora tranquilla, ossessionata dalla terribile esperienza precedente e sconvolta per la perdita della bambina. Tra l'altro gli abitanti di questo pianeta non vedono una donna da anni e comincia a diffondersi tra loro una frenetica agitazione alla vista di Ripley, che nel frattempo è stata anche rasata completamente a zero per debellare i pidocchi.

Nel frattempo qualcosa si muove in silenzio tra i corridoi del carcere mietendo vittime indisturbato, anche se apparentemente sembrerebbero incidenti e nulla di ricollegabile al ''mostro''.

Clemens, che non è di certo uno stupido, si accorge dell'irrequietezza di Ripley e le chiede spiegazioni, ma lei tergiversa raccontando di un sogno orribile avuto mentre si trovava in ipersonno e si concede a lui per non dover rispondere ad ulteriori domande.

E' una Ripley androgina quella che David Fincher ci propone, estremamente mascolina ma ancora capace di attimi di tenerezza materna (commovente e allo stesso tempo estremamente macabra nei suoi inevitabili risvolti durante l'addio a Newt), una donna che porta dipinto sul volto la faccia stessa dell'inferno.

Ci stupiamo di come possa ancora trovare la forza di combattere, ci sorprende il suo acume che la porta ad essere l'unica superstite di innumerevoli scontri contro una forma di vita subdola e parassitaria, abbiamo paura con lei in questo capitolo angoscioso e forse in parte anche soffocante, stiamo male.

E' chiaro che l'alieno xenomorfo è sempre dietro l'angolo, pronto a sbranare il personaggio al quale ci eravamo affezionati nonostante fosse anch'egli un detenuto, seppur dottore. Esatto, sto parlando del dottor Clemens, interpretato da un ispiratissimo Charles Dance. Verremo infatti a scoprire che il dottore della colonia è anche lui un condannato e sta scontando la pena per aver causato la morte di svariate persone mentre era sotto effetto della morfina, di cui era dipendente.

Sebbene la sceneggiatura di questo film sia stata sfortunata e sgradita a molti (passò per molte mani e fu in parte stravolta) Alienᵌ vanta anche delle notevoli  similitudini con altri film dell'orrore, come ad esempio il riferimento  che si fa nel film alla sindrome di Jacobs o cromosoma XYY, di cui si parla anche ne Il gatto a nove code del nostrano Argento, ma non solo.

La figura di Ripley che vaga per il penitenziario con la continua minaccia dei detenuti che le ronzano intorno come lupi famelici ci ricorda sia Suor Mary Helena di Nightmare 3 - I guerrieri del sogno che Frau Bruckner di Phenomena. 

Insomma si teme per la sua incolumità ancor prima che appaia l'alieno.

Altra scena che molti ricorderanno è il ben riuscito tentativo della protagonista di riattivare Bishop, l'androide, il quale le confida cosa effettivamente è accaduto sulla Sulaco e come siano morti i vari componenti dell'equipaggio. Gli effetti speciali, seppur ancora grezzi e tipici dei primi anni 90, ci stupiscono piacevolmente, volti ad esaltare il lavoro meccanico dei muscoli facciali dell'androide e i suoi tentativi di simulare le espressioni umane.

Per quanto riguarda l'antagonista, ossia l'alieno divoratore, possiamo notare come il suo look sia stato modificato rispetto ai film precedenti, particolare che si intuisce fin dalla sua prima inquadratura frontale, quando appare in infermeria.

Complessivamente possiamo dire senza ombra di dubbio che Alienᵌ non spicca di certo tra i migliori film della saga (anche Ridley Scott lo criticò aspramente) e nonostante il regista appaia come un virtuoso della cinepresa (immedesimandosi perfino nella visuale del mostro più di una volta) non piace molto neanche alla stragrande maggioranza dei fans dello xenomorfo, i quali lo considerano il peggiore di tutti e quattro i titoli e sicuramente il più tagliato, tanto da apparire scattoso e con evidenti buchi nella sceneggiatura.

 

 

 

 

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