

Nel frattempo la ragazza che aveva abbandonato l’accademia viene brutalmente uccisa insieme all’amica che le ha concesso ospitalità.
L'indomani Susy, che ha pernottato in albergo, ritorna all'accademia e fa la conoscenza di Miss Tanner, una delle insegnanti, la quale si scusa per il contrattempo e si appresta a presentarla a Madame Blanc, la vicedirettrice, nonostante questa stesse parlando con alcuni poliziotti giunti per indagare sul duplice omicidio della sera prima.
Madame Blanc spiega immeditamente a Susy che i poliziotti sono lì per l'omicidio di un'ex allieva appena espulsa dalla scuola che si era legata ad amicizie ''strane'' e che, oltretutto, per lei nessuna camera è disponibile e dovrà trasferirsi da una delle loro allieve detraendone il costo dalla retta annuale.
Andando via insieme a Miss Tanner però, Susy decide di informare la polizia che, la sera prima, aveva visto la ragazza fuggire dalla scuola, confermando così la tesi della vicedirettrice. Ovviamente la Tanner comincia a spiegare l'andamento dell'Accademia ad una confusa Susy, la quale si trova chiaramente spaesata e si rende conto che non era proprio l'ambiente che si aspettava, a cominciare dalle altre allieve, affascinate unicamente da soldi, bellezza e prestigio.
Inoltre, durante la sua prima prova di ballo insieme ai compagni, Susy perde conoscenza e sviene. Si risveglia in una delle stanze interne all'accademia e apprende che si è trattato di uno svenimento dovuto allo stress e ai vigorosi esercizi di Miss Tanner. Olga, la sua coinquilina, si è affrettata a cacciarla di casa temendola troppo cagionevole e quindi ora Susy è costretta ad alloggiare a tutti gli effetti presso l'istituto.
E' qui che la protagonista conosce Sarah, la sola che sembra accorgersi che qualcosa non va, a cominciare dalla precipitosa fuga della vittima dalla Tanz Akademie o al comportamento delle insegnanti, nonchè alla misteriosa e prolungata assenza della direttrice, che nessuno o quasi sembra aver visto. Sarah, una sera, confessa a Susy di essere stata molto amica di Pat (la vittima) e che le insegnanti mentono: la direttrice non si trova in viaggio, ma spesso pernotta nell'accademia all'insaputa delle allieve. Proprio questa nuova amica svela a Susy alcuni dei misteri che ruotano intorno all'edificio e ai suoi occupanti, addentrandola in un mondo sadico e perverso, di cui lei non sospettava minimamente l'esistenza.
Perfino Pablo, il mastodontico inserviente che porta a Susy i pasti in camera (su richiesta del dottore amico di Madame Blanc) insospettisce la giovane ballerina, la quale decide di scavare nella vicenda insieme a Sarah.
Girato interamente in technicolor virato ai toni del rosso e del blu ecco il CAPOLAVORO di Dario Argento per cui il Giappone impazzì.
Uscito nelle sale il primo febbraio del 1977 fu il primo vero horror del regista, il quale fa emergere il suo lato più cruento già ampiamente elargito con Profondo Rosso nel 1975 e che ha poi decretato la sua fama a livello mondiale. Coadiuvato da un'informatissima Daria Nicolodi per la sceneggiatura e dal direttore della fotografia Luciano Tovoli, Argento sconvolge il pubblico che aveva assistito alla prima nelle sale, talmente terrorizzato dal voler sconsigliare alla gente in fila per entrare di andare a vederlo.
Non avendo ottenuto il permesso legale per girare un film horror con delle minorenni si pensò ad un formidabile stratagemma, modificare l'altezza delle maniglie delle porte verso l'alto per far sembrare più piccole le attrici, in modo da farle somigliare a delle bambine. E qui tornerei per un momento alle sinistre fiabe tedesche perchè è proprio ciò che sembra questo film, una fiaba maledetta in cui una bambina (Susy) e la sua amica (Sarah) si ritrovano imprigionate in una sorta di Alice nel Paese delle Meraviglie ancor più maledetto di quanto non sia già.
All'appello non potevano mancare di certo I Goblin, artefici della colonna sonora che però, stavolta, porta anche la firma di Argento stesso, il quale indicò ai musicisti un piccolo strumento greco detto bouzouki con il quale suonare il tema principale del film.
CURIOSITA'
L'attrice che interpreta Madame Blanc è Joan Bennet, storica compagna di Fritz Lang, mito indiscusso della cinematografia amata da Argento.
L'attrice Daria Nicolodi, a quei tempi compagna del regista, non collaborò soltanto alla sceneggiatura di Suspiria, ma vi prese effettivamente parte in un piccolo cameo durante la scena dell'arrivo di Susy all'aereoporto di Friburgo.
La Tanz Akademie, edificio realmente esistente e tutt'ora in piedi, riporta una targa commemorativa ad Erasmo da Rotterdam, il quale vi abitò a lungo e, si dice, vi compose il suo celebre ''Elogio della follia''.
Come dichiarato dalla stessa Nicolodi in molte interviste parte dell'ispirazione per la scena finale venne da un sogno che aveva fatto una notte, prima di iniziare le riprese. La maggior parte dei riferimenti a quel sogno si possono ritrovare nello scontro tra Susy ed Elena Markos, alla quale Daria prestò anche la voce come doppiatrice.
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